Rilanciare la Bonifica dell'ex Amiantifera di Balangero
"La Regione rilancia la bonifica del sito
dell'ex Amiantifera di Balangero, che non potrā ospitare attivitā industriali.
Eventuali
proposte in tal senso sono chiaramente incompatibili con quanto previsto dall'accordo di
programma attualmente in fase di realizzazione."
E' quanto hanno dichiarato il Vice-presidente della Giunta regionale, Antonino
Masaracchio, e l'Assessore all'Ambiente, Ugo Cavallera, durante l'incontro sull'analisi
della bonifica dell'area avuto il 13 gennaio con la societā RSA, che gestisce le
operazioni, e numerosi amministratori pubblici (erano presenti, tra gli altri, il
Consigliere regionale Cavaliere, l'Assessore provinciale Gamba, il Presidente della
Comunitā montana Valli di Lanzo, Marucco, i Sindaci di Balangero, Corio, Robassomero,
Lanzo, Coassolo, Usseglio, Pessinetto, Cafasse, Nole, Lemie, Monastero di Lanzo, Grosso,
San Maurizio e Villanova Canavese).
"L'obiettivo della Regione -hanno quindi sottolineato Masaracchio e Cavallera- č
quello di perseguire la bonifica e il recupero ambientale dell'ex Amiantifera, portando a
termine il percorso a suo tempo delineato. A questo proposito, la Giunta regionale ha
molto apprezzato l'inserimento di Balangero, con Pieve Vergonte, Casale Monferrato e
Saliceto, ottenuto grazie all'impegno dei Parlamentari piemontesi, nella legge che
stabilisce i siti inquadrati come bonifiche di interesse nazionale. L'ipotesi del nuovo
insediamento non č stata formalizzata, e non č comunque compresa nei programmi della
Regione e della Provincia di Torino."
Tutti i presenti hanno concordato sul fatto che allo stato attuale non sussistono le
condizioni, anche formali per dare seguito alla proposta di realizzazione di un impianto
di trattamento e smaltimento di rifiuti, che i firmatari dell'accordo di programma devono
prioritariamente definire le proposte di utilizzo e destinazione futura dell'area, che
deve essere svolta nei confronti e con la collaborazione dei Ministeri competenti ogni
azione di chiarimento in caso di riforme delle normative vigenti.
E' stato inoltre rilevato che tra i ritardi nell'avviamento dei lavori
emergono, in particolare, i difficili rapporti tra i soggetti competenti nella
realizzazione degli interventi ed i responsabili della procedura fallimentare
(Fonte: PiemonteInforma)