Storia dell'amianto
"Dall'antichità fino all'epoca moderna,
l'amianto è stato usato per scopi "magici" e "rituali". I Persiani e anche i
Romani disponevano di manufatti in amianto per avvolgere i cadaveri da
cremare, allo scopo di ottenere ceneri più pure e chiare. Una credenza
popolare diceva che l'amianto fosse la "lana della salamandra", l'animale
che per questo poteva sfidare il fuoco senza danno.
Marco Polo ne Il Milione sfata questa leggenda e racconta che nella
provincia cinese di Chingitalas, filando questo minerale si otteneva un
tessuto impiegato per confezionare tovaglie.
Risale al '600 la ricetta del medico naturalista Boezio che dimostra l'uso
dell'amianto nelle medicine dell'epoca.
"Dall'asbesto si fa spesso un unguento miracoloso per il lattime e per le
ulcerazioni delle gambe. Si prendono quattro once di asbesto, due once di
piombo, due once di ruta e vengono bruciate, quindi ridotte in polvere
vengono macerate in un recipiente di vetro con l'aceto ed ogni giorno, per
una volta al giorno per un mese l'impasto viene agitato; dopo un mese si
deve far bollire per un'ora e lo si lascia riposare finchè non diventi
chiaro: poi si mescola una dose di codesto aceto bianco con una ugual dose
di olio di rosa finchè l'unguento sia ben amalgamato: allora si unge tutto
il capo del fanciullo per farlo rapidamente guarire: per la scabbia e le
vene varicose le parti vengono unte al tramonto finchè non sopravvenga la
guarigione. Se questo minerale viene sciolto con acqua e zucchero e se ne
somministra una piccola dose al mattino tutti i giorni alla donna quando ha
perdite bianche, guarisce subito".
L'amianto è rimasto presente nei farmaci sino
ai recenti anni '60 per due tipi di preparati: una polvere contro la
sudorazione dei piedi ed una pasta dentaria per le otturazioni.
La prima utilizzazione dell'amianto da parte dell'industria risale agli
ultimi decenni dell'800. L'incremento nell'estrazione e nell'impiego (e
quindi nel suo accumulo progressivo nell'ambiente di vita e di lavoro) è ben
illustrato dalla seguente tabella proposta da I. J. Selikoff e che riguarda
la situazione degli Stati Uniti d'America. Il consumo è espresso in
tonnellate, la prima cifra si riferisce al consumo nel decennio, la seconda
cifra dà il valore cumulativo dei consumi a partire dal primo decennio
considerato.
1890-1899 |
64.500 |
64.500 |
1900-1909 |
265.000 |
329.500 |
1910-1919 |
986.000 |
1.316.000 |
1920-1929 |
1.995.500 |
3.315.000 |
1930-1939 |
1.880.000 |
5.195.000 |
1940-1949 |
4.654.000 |
9.849.500 |
1950-1959 |
7.417.000 |
17.266.500 |
1960-1969 |
7.561.000 |
24.827.500 |
La tendenza alla crescita si è interrotta
decisamente soltanto a partire dalla seconda metà degli anni '70.
Grande clamore ebbe nel 1903, in seguito ad un incendio che aveva causato 83
morti, la sostituzione nella Metropolitana di Parigi di materiali
infiammabili o che producevano scintille, con manufatti contenenti amianto,
compresi i freni delle carrozze. Lo stesso avvenne nella metropolitana di
Londra e poi nel 1932 per la coibentazione del translatlantico Queen Mary.
Questi eventi furono molto reclamizzati tanto da indurre una eccessiva
confidenza con l'amianto fino a favorirne una massiccia diffusione in
scuole, ospedali, palestre, cinema oltre che in tutti i settori industriali.
In Italia, nella seconda metà degli anni '50, si coibentarono con l'amianto
le carrozze ferroviarie, fino ad allora isolate con sughero.
Nel 1893 inizia in Austria la produzione del cemento-amianto.
Nel 1912 un ingegnere italiano costruisce per primo una macchina per la
produzione di tubi in cemento-amianto. La produzione e l'uso di manufatti in
cemento-amianto per l'edilizia sono aumentati fino ad alcuni anni fa."
(Tratto da: F. Carnevale e E. Chellini, Amianto. Miracoli, virtù, vizi, Editoriale Tosca, Firenze 1992)